Traumi e guarigione, il viaggio intimo nella scrittura di Donatella Di Pietrantonio e l’intreccio con la psicoterapia
Cosa può aggiungere la psicoterapia alla straordinaria forza narrativa di Donatella Di Pietrantonio, capace di evocare così intensamente l'identificazione nei suoi lettori? Come può completare il processo di trasformazione che la scrittura innesca, fino a giungere alla guarigione delle ferite emotive?
Di Pietrantonio stessa afferma che la scrittura aiuta, ma non guarisce. Allora, quale ruolo dovrebbe svolgere la psicoterapia, affidata al compito di curare le ferite dei traumi? Cosa deve accadere all'interno del setting terapeutico per avviare quel processo di guarigione che la lettura può stimolare?
Sono domande che aprono a riflessioni profonde. Come terapeuta, ciò che mi colpisce di più nella sua scrittura è il suo mettere a nudo emozioni e aspetti psichici complessi e profondi. La stessa autrice sottolinea la sofferenza che accompagna la scrittura. Come dice lei stessa: "Di certo, se mi sforzo, penso a lettori che non comprano i miei libri per divertirsi, ma piuttosto per entrare in contatto con le zone profonde del sé, così come io sono costretta a farlo mentre scrivo.[1]"
Di Pietrantonio offre ai suoi lettori un dono prezioso: un processo emotivo intenso e faticoso che li invita a esplorare le proprie profondità. Questo percorso richiede una grande apertura interiore, una disponibilità a guardarsi dentro con coraggio. È un atto tutt'altro che scontato, specialmente in un mondo dove le disfunzioni nelle relazioni sociali e affettive, così come le varie forme di violenza, emergono con prepotenza.
Attraverso i protagonisti dei suoi romanzi, l’autrice fa vivere emozioni primarie e profonde, fornendo una comprensione cognitiva che diventa una sorta di preparazione emotiva per chi fatica a sintonizzarsi con il proprio mondo affettivo. Di Pietrantonio permette ai suoi lettori di familiarizzare con aspetti nascosti e scomodi del proprio essere, parti di sé che spesso rimangono nell'ombra, affiancate da quelle più conosciute e gratificanti.
Con il suo stile chiaro e pacato, l'autrice si rivolge a chi desidera aprirsi a una cura delle ferite emotive, a chi, anche inconsapevolmente, è attratto dalla scoperta di emozioni profonde, pur pensando che non gli appartengano.
Ancora, Di Pietrantonio descrive la scrittura come "un'attività sofferta e sofferente, ma necessaria, indispensabile, irrinunciabile". Queste parole risuonano profondamente anche nella Psicoterapia Intensiva Dinamica Breve, una pratica che, come psicoterapeuta, conosco bene. Come la scrittura per Di Pietrantonio, la psicoterapia è un percorso impegnativo ma indispensabile per chi desidera affrontare e guarire le ferite causate dai traumi emotivi e intrapsichici del passato.